vendredi 3 juin 2011

Il Castello di Vaux- le -Vicomte à 50 km de Paris ( cliccare sulle foto)

Edificato tra il 1656 e il 1661 su incarico di Nicolas Fouquet, sovrintendente alle finanze di Luigi XIV, l'architetto fu Louis Le Vau, degli affreschi e delle decorazioni interne si occupò Charles Le Brun con la collaborazione di Pierre Mignard e Pierre Puget, i giardini furono progettati dal celebre architetto paesaggista André Le Nôtre

Nel 1641 l'allora ventiseienne Nicolas Fouquet, membro del Parlement comprò una tenuta sulla quale si trovava un modesto castello e situata alla confluenza di due piccoli fiumi tra le residenze reali di Vincennes e Fontainebleau.
Quindici anni dopo Fouquet, divenuto ministro delle finanze di Luigi XIV, iniziò la ristrutturazione della tenuta, si assicurò la collaborazione di tre personaggi eccellenti, Le Vau, Le Brun e Le Nôtre, affidando loro la realizzazione di quello che divenne il più bel castello con giardino alla francese dell'epoca. Il castello ebbe una breve ma intensa stagione di feste e di eventi culturali, fra i frequentatori abituali vi furono il poeta La Fontaine e il commediografo Molière, un'opera teatrale di quest'ultimo fu inscenata durante la sontuosa festa di inaugurazione tenutasi il 17 agosto del 1661 alla presenza di Luigi XIV e rallegrata da una lussuosa cena organizzata da Vatel seguita da un imponente spettacolo pirotecnico.( continua dopo le foto )

















Nel giro di poche settimane andò in scena un altro dramma, la caduta in disgrazia di Fouquet in seguito arrestato e imprigionato, su incarico del sovrano, dallo stesso Colbert che fu suo successore come ministro delle Finanze. La leggenda vuole che la caduta in disgrazia di Fouquet fosse causata dall'invidia del sovrano per la magnificenza del castello del suo sottoposto, in realtà la sorte di Fouquet era già segnata ben prima dell'inaugurazione della sua residenza. Ciò non toglie che la leggenda abbia giovato alla fama del castello e venga tuttora usata per magnificarne la bellezza. ( fonte wikipedia )

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